L’utilizzo delle foto in seguito a un evento è cruciale per gli operatori del settore, e con l’avvento dei social media, l’argomento è diventato sempre più rilevante.
Durante un mese di intensi dibattiti, l’attenzione degli operatori del settore è stata catturata dall’argomento delle liberatorie fotografiche e del diritto d’autore. Dopo alcuni eventi, è emerso un breve pro memoria che riassume le discussioni più interessanti con, l’avvocato del digitale.
Una delle prime questioni affrontate riguarda una credenza comune: molti credono che, una volta ottenuta la liberatoria dagli sposi, siano autorizzati a pubblicare qualsiasi foto. Tuttavia, la normativa distingue tra eventi pubblici ed eventi privati. Partecipando a un evento pubblico, si accetta implicitamente la possibilità di essere fotografati e pubblicati. In caso di eventi privati, invece, il diritto di non essere pubblicati è prioritario. Pertanto, prima di pubblicare una foto riconoscibile di un evento privato, è obbligatorio ottenere l’autorizzazione.
Un altro aspetto sollevato riguarda la revoca della liberatoria da parte degli sposi il giorno stesso del matrimonio. Nonostante il comportamento possa essere moralmente discutibile, la legge consente la revoca del consenso in qualsiasi momento.
L’influenza dei social media ha complicato ulteriormente la questione della privacy. Tuttavia, con precauzioni adeguate, è possibile aggirare il diniego espresso. Ad esempio, se il cliente ha concesso la liberatoria al fotografo ma non alla wedding planner, questa può condividere un post contenente la foto su piattaforme come Facebook o Instagram, a condizione che il contenuto resti all’interno del social.
Un’altra questione delicata riguarda l’obbligo di menzionare il fotografo quando si condividono le sue foto. Il diritto d’autore, lo sfruttamento e l’uso commerciale delle foto sono temi che richiedono attenzione e chiarimenti.
Data la presenza di una legge obsoleta sul diritto d’autore e di diverse interpretazioni contrastanti, la soluzione migliore sembra essere l’inserimento di clausole specifiche nel contratto o la redazione di un accordo ad hoc. Questo documento dovrebbe disciplinare tutti i dettagli relativi all’utilizzo delle foto, fornendo chiarezza e prevenendo controversie future.